Fiumi e Biomasse

Progetto pilota Fiumi e Biomasse

Progetto per la Gestione di un Tratto Fluviale e per la Valorizzazione Energetica dei Materiali di Risulta

L'uso attuale del territorio e la scarsa manutenzione dei corsi fluviali provocano periodiche situazioni di crisi, accentuate da andamenti stagionali sempre più irregolari. Questa situazione favorisce una elevata produzione vegetale, accentuata dalla mancanza della periodica e costante manutenzione assicurata negli anni passati dai frontisti.

Ciò che un tempo rappresentava una risorsa per i frontisti si è trasformato in un costoso problema per gli enti deputati al mantenimento della funzionali idraulica ed ambientale dei fiumi.

Progetti FiumeBiomasse


Sta partendo in questi giorni la fase operativa di un progetto, finanziato dal Piano di Sviluppo Rurale delle Marche (PSR 2007-2013) e realizzato con il coordinamento dell'ASSAM, capofila di un'associazione temporanea di Impresa, a cui hanno aderito anche due aziende: l'azienda agricola Savoretti Massimiliano di Castelfidardo e la cooperativa sociale Undicesima ora di Senigallia.
La proposta progettuale nasce dall'opportunità di coniugare la gestione della vegetazione fluviale, alla possibilità di differenziare il reddito delle imprese agricole mediante la valorizzazione energetica della biomassa ricavata, in un'ottica di multifunzionalità.

 

 

CONCLUSIONI E RISULTATI

Il progetto pilota, finanziato con la misura 1.2.4 del PSR 2007-2013, è la prima applicazione di un nuovo modello integrato di gestione dei corsi d’acqua, frutto della concertazione e co-partecipazione dei vari stakeholders presenti sul territorio (Enti pubblici, Università, imprese agricole) e della pianificazione
trasversale inerente le tematiche di un habitat complesso.
Per la realizzazione è stata costituita un’ATI (Associazione Temporanea di Impresa) con ASSAM (Agenzia Servizi Settore Agroalimentare delle Marche) come capofila, l’Azienda Agricola Savoretti Massimiliano e la Cooperativa Sociale Undicesimaora come partner. L’intero periodo di sperimentazione è stato affiancato
dagli studi di 4 università (UNIVPM, UNICAM, UNISI e UNIBO), ovvero l’analisi geomorfologica, botanica, faunistica, di caratterizzazione della biomassa e dell’LCA oltre a quella economica e delle ricadute sul territorio degli intangibile benefit erogati.
Le analisi geomorfologiche, lo studio della vegetazione e le analisi dendrometriche, hanno permesso di classificare i tratti con maggiori criticità individuando specifici interventi di taglio selettivo e di quantificare gli accrescimenti per stimare un tempo di rientro per i successivi interventi. Il materiale legnoso è stato valutato in laboratorio con la caratterizzazione energetica dei materiali ottenuti attraverso le analisi dei parametri chimico energetici secondo le normative UNI EN in materia di analisi delle biomasse solide ad uso energetico. L’analisi economica del progetto pilota ha invece valutato le condizioni di fattibilità dell’intervento analizzando costi e ricavi e le conseguenti sul ricadute sul territorio.
Importante è stato il coinvolgimento ed il confronto di diversi settori della Regione Marche (Agricoltura, Ambiente, Genio civile) oltre alle Prov. di AN e MC, i comuni di Castelfidardo, Recanati ed Osimo, e poi Corpo Forestale dello Stato, Soprintendenza, ecc. L’integrazione delle differenti competenze ha portato all’individuazione delle modalità di intervento, prevalentemente riconducibili ad azioni di taglio ed esbosco della vegetazione in alveo e/o sulle sponde al
fine di garantire una funzionalità idraulica, ad una riqualificazione ecologica mediante la ripiantumazione di essenze arboree autoctone, al ripristino della viabilità forestale lungo il corso d’acqua, al contenimento delle erosioni anche attraverso opere di ingegneria naturalistica, alla redazione di un piano di gestione forestale ed alle linee di indirizzo per l’ampliamento della fascia ecotonale anche sulle proprietà agricole limitrofe.


L’area di intervento ha riguardato un breve tratto del Fiume Musone, circa 4 Km, compreso fra le province di Macerata ed Ancona nella regione Marche. Attualmente il fiume è soggetto a ripetuti fenomeni di esondazione con pesanti conseguenze sulle aree limitrofe e gli enti preposti a garantirne la funzionalità
cercano di mitigare tale rischio idraulico con opere di manutenzione dell’alveo e della vegetazione fluviale, con interventi spesso legati a queste situazioni di emergenza.


Il progetto si è posto i seguenti obiettivi specifici:

  • Sperimentare forme di cooperazione fra i diversi portatori di interesse per la gestione sostenibile delle aste fluviali, avviando una co-partecipazione degli Enti territoriali preposti alla gestione del territorio e delle aziende agricole per progetti di carattere agricolo-ambientale
  • Prevenire fenomeni di esondazione ed erosione con conseguente trasporto di notevoli quantità di biomassa;
  • Garantire il ruolo protettivo, ecologico e depurativo della vegetazione arborea ed arbustiva ripariale;
  • Costruire una filiera per la produzione di energia, valorizzando la biomassa recuperabile dalla manutenzione delle aste fluviali, per ridurre o azzerare i costi di tale manutenzione, attualmente a carico della collettività.


RISULTATI

La modalità di taglio selettivo individuata per il fiume Musone (taglio raso in alveo e mantenimento dei nuclei arborei e dei filari nella parte più alta) ha consentito il ripristino della funzionalità idraulica del tratto di corso d’acqua con conseguente riduzione delle barre di deposito e ne ha mantenuto la funzionalità ecologica e paesaggistica.
La valutazione del materiale legnoso ha individuato i tempi di ritorno per il taglio in alveo: ciò risulta di fondamentale importanza per la pianificazione globale degli interventi sull’asta intera. La caratterizzazione energetica ha valutato anche la possibilità di impiego anche per piccole stufe e/o caldaie.
L’innovativo modello integrato promuove un nuovo approccio di gestione fondato sulla prevenzione e programmazione, anziché sulla gestione e ripristino delle emergenze, raggiungendo quindi ottimi risultati sotto il profilo idraulico, ecologico, di fruibilità e sostenibilità economica. Questa “best practice” può
rappresentare un modello virtuoso modulabile e replicabile sui fiumi e sul reticolo idrografico minore ed altre aree demaniali.

La realizzazione del progetto pilota ha anche individuato una serie di criticità legate ad un’attività complessa come quella degli interventi in ambito fluviale tali da richiedere E’ pertanto evidente, viste le difficoltà di realizzazione ma anche i riflessi di tali iniziative sull’ambiente in generale e per la collettività, che tali progetti rientrino in un sistema integrato di programmazione.
Dal punto di vista dell’azienda agricola inoltre si prospetta una diversificazione dell’attività con la creazione di una nuova figura di “manutentore del territorio”.

 

PRIMA:

Progetti FiumiBiomasse Prima 01 s Progetti FiumiBiomasse Prima 02 s

 

DOPO:

Progetti FiumiBiomasse Dopo 01 s

Progetti FiumiBiomasse Dopo 02 s

 

 

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Per informazioni:

  • Romagnoli Emilio, tel. 071.8081, email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

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